Alcuni aspetti del LAVORARE CON PASSIONE potrebbero nascondere delle insidie e, quando te ne accorgi, rimetti in discussione il tuo approccio alla professione.
Con uno in particolare ho dovuto fare i conti in questo periodo in cui la situazione lavorativa non è delle più rosee a causa degli stop forzati dovuti al coronavirus, soprattutto nel mio settore, quello degli eventi.
E parlo proprio dell’ASPETTO ECONOMICO.
Nella mia “discretamente lunga” vita lavorativa, ho dovuto approcciare anch’io in modo diverso il mondo del lavoro.
Non sono sempre riuscito a farlo coincidere con le mie passioni, anzi, mi sono spesso dovuto dividere tra occupazioni che mi permettessero di avere un reddito, e attività che appagassero il mio animo.
Adesso, invece, che finalmente riesco a far coincidere le cose, mi chiedo: va tutto bene o ci sono anche degli aspetti negativi nel fare il proprio lavoro con passione?
Se in condizioni lavorative “normali” la passione e l’entusiasmo unite alla professionalità e alle competenze ci fanno produrre un reddito soddisfacente, i mancati pagamenti o i ritardi negli stessi, sono calmierati dalla soddisfazione di aver fatto un buon lavoro e ci sentiamo comunque appagati nell’animo.
Ma quando la liquidità comincia a scarseggiare ti chiedi se quella passione che ti ha portato ad accettare certi incarichi senza avere certezze di solvibilità solo perché “è un lavoro che mi piace fare”, non sia andata contro i tuoi stessi interessi.
Al di là del compenso economico e dell’appagamento dell’animo entrambi importanti, gestibili e discutibili, per quel che mi riguarda c’è una cosa che non deve mai essere messa in discussione: il RISPETTO!
Il rispetto per il lavoro, per le persone, per il tempo e la passione che ognuno mette nella propria arte.
Un mancato pagamento assottiglia il portafoglio, la mancanza di rispetto impoverisce l’anima!